sabato 2 aprile 2011

14.9.11 ARZUA - SANTIAGO DE COMPOSTELA KM.40



Oggi ultimo giorno del cammino mi alzo alle 4.30 quasi non ho chiuso occhio per l'emozione Santiago è a soli 40 km  la meta è vicina, la gioia di aver compiuto il cammino sino in fondo mi mette le ali ai piedi, ora cammino più con il cuore che con le gambe. Mi inoltro nei boschi quando nei pressi di un casolare un cane randagio mi sorprende nel buio assorto nei mie pensieri, quasi mi assale, questa mattina non ho ancora fatto colazione mi sono portato nello zaino del latte e dei biscotti, sono le sei quando mi fermo su un muretto e metto giù qualche cosa nello stomaco, continuo a passo veloce per i boschi dove le prime luci dell'alba rischiarano i sentieri, ora ad ogni km una pietra miliare indica la distanza che manca alla Basilica dell' Apostolo come un « count down »  il rumore dei miei passi scandiscono i secondi, si svegliano anche i miei pensieri camminano anche loro veloci, vanno a tutti coloro ai quali voglio dedicare questo cammino fatto di fatiche, sofferenze e privazioni ; a tutte le persone care, amici, conoscenti, ma soprattuto ad un amico che se n'è andato per un altro cammino, ogni giorno lo vedevo da qualche parte lungo i sentieri come ad incitarmi ad andare avanti nei giorni più duri e il mio pensiero  fisso a quei momenti vissuti al suo fianco nel suo calvario senza mai lamentarsi del terribile cammino a qui andava incontro e grido nel silenzio dei boschi della Galizia... Aldo se mi senti sappi che questo cammino lo dedico a te con tutto il mio cuore alla persona meravigliosa che eri e che sarai sempre nel mio ricordo...Adios.
Come tutti i pellegrini dicono che durante il cammino si piange, ebbene io non sono l'eccezzione, oggi forse per la stanchezza o l'emozione di scorgere in lontananza Santiago  mi prende un  pianto liberatorio che allo stesso tempo m' infonde una grande pace interiore.

Strada facendo s' incontra un piccolo monumento a ricordare il pellegrino Guillermo Watt morto qui nel 1993 nel suo ultimo giorno di cammino; forse l' emozione di questa esperienza avrà tradito il suo debole cuore, non è l' unica lapide che ho incontrato in questo mese sul cammino di pellegrini che non ce l' hanno fatta a realizzare il loro sogno.
Arrivo a Santiago e quasi non mi sono accorto di aver percorso i 40 km di un fiato, mi stendo sul sagrato della Basilica senza distogliere lo sguardo per lungo tempo a questo monumento testimone di tanti pellegrini giunti prima di me nei secoli e i molti altri che vi arriveranno ancora quasi come un sogno mi sembra impossibile di essere in questo luogo, il cammino non termina qui continua per i sentieri della vita con le sue montagne i saliscendi, le albe e i tramonti.



































































































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