mercoledì 17 agosto 2011

17.08.11 Da Roncisvalle a Zubiri km.21,5
























Dopo aver passato la notte nella COLLEGIATA di Roncisvalle, un luogo di accoglienza dei più suggestivi con l'attigua chiesa del XIII secolo dove la sera danno la benedizione ai pellegrini accompagnata da canti gregoriani, e la nebbia ad avvolgere queste mura che racchiudono i fantasmi del passato e la leggenda narra dove morì o fu sepolto Rolando, muovo i primi passi che mi porteranno a compiere circa 800 km che mi separano da SANTIAGO DE COMPOSTELA.
Credenziale alla mano che mi permetterà di alloggiare nei successivi rifugi qui chiamati (albergue), parto alle 6.30 zaino in spalla ridotto al minimo di peso kg. 8 giusto un cambio di biancheria sacco a pelo e l'esenziale per un mese di vita fuori dal mondo.
Il cammino si snoda attraverso i boschi dei Pirenei la prima parte nel piano per poi affrontare una salita impegnativa e la successiva discesa che porta a ZUBIRI prima tappa del lungo CAMMINO.
Un ponte gotico all'entrata di ZUBIRI e gia tutti a raffredare i piedi nelle fredde acque del fiume Arga.
ZUBIRI, tipico paesino Basco austero, con l'Albergue municipale molto spartano, giusto per restare nello spirito del Cammino, in paese un negozio di alimentari per acquistare qualche cosa per la cena e da portare nello zaino il giorno dopo.

18.08.11 ZUBIRI PAMPLONA KM.21

Si lascia Zubiri costeggiando per un po la strada per poi salire a mezza altezza della valle attraversando paesini e boschi , quando mi si strappa la cinghia dello zaino logoro di tanti viaggi, come faccio a ripararlo ? proseguo il cammino con difficoltà, sino all'entrata di Pamplona passando sul ponte medievale della Maddalena e poi camminando nel traffico cittadino che è la parte più dura della giornata, ed è qui che passo per caso davanti ad un calzolaio che molto gentilmente senza farmi aspettare mi cuce la cinghia, mi fa pensare che Santiago non mi abbandona per i cammino.


Si entra nella città vecchia dentro le storiche mura passando per ( IL PORTAL DE FRANCIA ) per arrivare all' ALBERGUE MUNICIPAL JESUS Y MARIA €.5 una bella struttura con belle camerate bagni e una fornitissima cucina giusto per preparare una buona carbonara da dividere con Inga una pellegrina tedesca e Sonia di Valencia, e poi nel cortile di questo edificio a leccarsi le ferite, le prime vesciche e dolori alle gambe,conversando con altri venuti qui a tribolare da molte parti del mondo.

































19.08.11 PAMPLONA - PUENTE LA REINA km.23.5

Con Inga e Lorenne una Signora belga ci lasciamo alle spalle Pamplona ( Iruña) in basco, famosa per ( el encierro ) della festa di San Fermin alle 5 del mattino con la speranza di evitare le ore più calde dei 40° che sta rendendo il cammino ancora Più duro.

Dopo un'ora siamo già in aperta campagna pronti per salire EL ALTO DEL PERDON (771 m.) il percorso è il più bello sin'ora, una volta raggiunta la cima dove c'è un monumento di figure in ferro con la scritta; ( dove si incrocia il cammino del vento con quello delle stelle )






Ci si volta indietro e si vedono le vette Pirenaiche, la valle sottostante un patchwork della natura, il giallo dei campi di grano appena falciato, il verde dei filari di viti, il bruno dei campi arati e i campi di girasole stanchi con la testa china nei colori cromatici verde giallo e bruno.
La discesa dalla cima è abbastanza faticosa e il calore si fa sentire sotto il sole che non ti da tregua, con previdenza ho fatto una buona scorta d'acqua e stringendo i denti arrivo a Puente la Reina alle 11,40 meno di 6 ore una buona media, Inga si è persa, Lorenne invece ha un buon passo.



Mi sistemo al ALBERGUE DEI (PADRI REPARADORES) € 4 una meritata doccia e subito lavare maglietta, mutante e calzini, operazione quotidiana.Alla sera una insalata di verdure con Inga e poi tutti sul prato a dare sollievo ai piedi e a bucare le vesciche e il caldo che non ti da pace... sarà dura dormire la notte.
































21.08.11 PUENTE LA REINA - ESTELLA km.23

Dopo aver passato la notte insonne per il troppo caldo alle 5 sono già in cammino con Inga che si perderà strada facendo, si esce dal paese passando per il famoso PONTE LA REINA poi il primo paesino Mañera ancora addormentato, una breve salita e si arriva a Cirauqui che in lingua basca significa nido di vipere.

Il cammino passa per la piazza medievale illuminata dalle prime luci dell'alba, per poi scendere per una strada romana.
Oggi il cielo nuvoloso nasconde il sole ed il camminare è piacevole, si passa l'ennesimo ponte romano sul rio Salado, si sale una ripida salita per vallicare l'autostrada su un ponte di cemento, e questa parte del cammino e la meno piacevole.
In prossimità di Estella si attraversa il rio Ega e l'Albergue ANFAS dove mi fermo è subito all'entrata del paese , gestito da una associazione di disabili mentali, dove vi è una calorosa accoglienza all'arrivo dei pellegrini, gentili nel darti una sistemazione, 34 posti letto €.6 una cucina fornitissima, la Hospitalera cosi si chiamano i gestori dei rifugi, nel pomeriggio prepara un (flan) dolce per ofrirlo ai pellegrini, piccole attenzioni che ne fanno grande la loro ospitalità, ve lo raccomando il rifugio ANFAS oltre a dare un aiuto a questa iniziativa di solidarietà.

























giovedì 4 agosto 2011

22.08.11 ESTELLA - LOS ARCOS km.21

Partenza h.5 è diventata l'ora perfetta per evitare code al bagno e guadagnare le ore del mattino nel cammino, subito una salita che disturba sempre quando non si sono scaldate le gambe, il punto più alto di oggi è Villamayor de Mansardin per poi scendere attraverso filari di vigneti per 12 km fatti di solitudine, silenzi e la vista di un paesaggio di campi coltivati con le colline a fare da cornice, in questo tratto non s'incontra nessuna fonte d'acqua fino a Los Arcos.

LOS ARCOS cittadina medievale, da visitare la Chiesa di Santa Maria e il chiostro.

L'albergue, RIFUGIO MUNICIPALE al momento gestito da un volontario olandese un po rigido nell'accoglienza €.4 72 p.l. con cucina, un gran cortile soleggiato buono per stendere i panni ad asciugare.
Visto che in paese c'è una macelleria mi do il lusso di una bistecca, giusto per caricare le forze.





















































23.08.11 LOS ARCOS - LOGROÑO KM.28










Prima tappa impegnativa per la distanza e anche oggi fortunatamente le prime ore del mattino si cammina con il cielo coperto ed è un gran sollievo.


Oggi si lascia la NAVARRA per entrare a LA RIOJA famosa zona vinicola, si cammina nelle colline tra distese di filari di viti, il cammino è un continuo saliscendi con i vari attraversamenti della statale.
Dopo quattro ore di cammino in lontananza si scorge Viana ma sembra non arrivarci mai cammino a testa bassa per distogliere lo sguardo quasi fosse un miraggio, quando finalmente affronto l'ultima salita per entrare in città, e la prima cosa che faccio mi fermo a una fontana per dissetarmi e fare scorta di acqua, e una breve colazione pane e salame.
Questa cittadina medievale meriterebbe una visita ma ho ancora diversa strada da fare e voglio arrivare prima del caldo del pomeriggio.
Continuo il cammino per Logroño quando all'entrata della città si passa davanti alla casa della sig.Felicia che era famosa per accogliere i pellegrini con fichi, acqua fresca e una buona parola, ora è la figlia Maria a mantenere viva la tradizione con lo stesso impegno.
Finalmente si entra in città attraversando il grande ponte sul fiume Ebro.
L'albergue RIFUGIO MUNICIPAL camerate piccole e pochi bagni €. 6
Visita alla città piena di vita dove incontro Francisco e sua moglie che domani lasciano il cammino a malincuore una ( caña ) birra e un abbraccio, poi a letto presto che domani mi aspetta un altro giorno abbastanza impegnativo.

























































































lunedì 4 aprile 2011

24.08.11 LOGROÑO - NAJERA km.31






Sveglia alle 4 caffè solubile con del latte e biscotti 4.30 sono già in cammino dopo una notte tribolata per il caldo e i russatori che non mancano mai.
Uscire dalla città è sempre complicato per trovare la freccia gialla che ti indica il cammino, una volta imboccato il sentiero ci si rilassa, oggi si attraversano due paesini intermedi Navarrete e Ventosa dove secondo la guida c'è un negozio di alimentari e cosi è a Nvarrete mi fermo per un panino e delle tavolette di cioccolato indispensabili per non andare in riserva d'energie, la fontana per riempire le bottiglie d' acqua, e poi via id nuovo attraversando la campagna della Rioja per arrivare a Najera dove alla periferia della città si passa davanti ad un magazzino per raccolta delle patate e ne approfitto per metterne un po nello zaino per la cena della sera ed è qui che mi raggiunge Kevin pellegrino Inglese che ho conosciuto a Pamplona e stiamo camminando più o meno allo stesso passo e di quando in quando ci troviamo per i sentieri.
Poco prima di entrare in Najera sul muro di una fabbrica dismessa vi è un bellissimo poema scritto da un parroco di un vicino paese, di cui faccio una foto.
Si entra in Città per il ponte romanico e mi fermo al RIFUGIO MUNICIPAL gestito da dei volontari molto cordiali dove si lascia un'offerta, doccia, lavare i panni e subito un meritato riposo in branda.
Alle sei cena comunitaria con Inga che ha avanzato due scatolette di tonno, Io ho una cipolla l'olio e un pomodoro e un pacco di spaghetti giusto per una pasta al tonno, Lorenne la belga una scatoletta di lenticchie e dei crakers, prepara dei crostini, Kewin con dei biscotti e una tavoletta di cioccolato come dessert...grande cena in allegria.
Lorenne ci lascia dispiaciuta deve tornare al suo lavoro di infermiera.
















25.08.11 NAJERA - SANTO DOMINGO DE LA CALZADA KM.21








Oggi il percorso non presenta particolari problemi come indica la guida, faccio colazione nel frigo vicino al latte Inga mi ha lasciato un messaggio di buon cammino, mi dice che è troppo stanca, vuole riposare un po e partirà più tardi.



Mi metto in cammino e subito dopo aver lasciato la città il percorso si presenta piacevole si attraversano campi coltivati, vigneti, grandi distese di campi di grano falciati ancora gialli, si passa per AZOFRA un paese moderno che interrompe la pace del camminare al pellegrino in contrasto con ben altri panorami del CAMINO.
Da qui in avanti ci sono 16 km di solitudine e bisogna soprattuto fare scorta di acqua e da mangiare.
All'entrata di SANTO DOMINGO DELLA CALZADA si passa davanti ad un magazzino per la raccolta delle patate e ne metto nello zaino un pò giusto per la cena.
Prendo alloggio all' ALBERGUE COFRAIDA DEL SANTO, una struttura nuova ben gestita fornita di buone camerate e bagni sufficienti per i 210 p.l. una cucina comoda, una sala lettura con internet, si può definire un 5 stelle.
Alla sera con Kevin cena patate all'olio con una scatoletta di tonno.
Da visitare la CATTEDRALE ROMANICA dove al suo interno una gabbia di polli bianchi vivi a ricordare un miracolo secolare.






































26.08.11 SANTO DOMINGO DE LA CALZADA - BELORADO KM.23










Oggi il cammino lascia la regione della LA RIOJA per attraversare la CASTILLA LEON , è ancora buio non si vedeno le stelle il celo nuvoloso promette pioggia e dopo poco cominciano le prime gocce indosso la mantellina e continuo a passo veloce il vento mi disturba e l'acqua mi bagna i pantaloni, come altri pellegrini avvolti nei mantelli svolazzanti sembriamo tante figure surreali a sfidare le intemperie ma il passo non si arresta.



La prima parte del percorso costeggia la statale per poi inoltrarsi nella campagna, ma oggi il solo pensiero è di arrivare in fretta al rifugio per rifocillarsi e indossare dei panni asciutti, si cammina nel fango a testa bassa per evitare la pioggia fastidiosa che ti punge in faccia.



Arrivo a BELORADO e mi fermo al RIFUGIO PAROQUIAL che si trova all’ingresso del paese gestito da due volontarie svizzere molto gentili l'albergue molto spartano ma ben tenuto con passione all'accoglienza del pellegrino dove chiedono solamente una donazione volontaria.



Oggi domenica in paese si festeggia il santo patrono processione e alle (5 de la tarde) tutti nella PLAZA DE TOROS per una corrida singolare, dove non vi è sangue ma si sfida il toro a capriole... questa è la corrida che mi piace.

27.08.11 BELORADO - SAN JUAN DE ORTEGA KM.24.5



Oggi la sveglia me la da i rintocchi del campanile sarei stato a letto tutto il giorno, dopo una gran dormita, la camerata era piccola 12 brande e nessun russatore…un caso.


Scendo in cucina per preparami la colazione e con grande sorpresa la sera prima le due volontarie svizzere che gestiscono l’Albegue avevano preparato per tutti, caffè, latte, pane, burro e marmellata…che lusso.


Mi metto in marcia e sbaglio anche sentiero nonostante aver cercato con la pila la freccia gialla che indica il cammino mi accorgo dopo un’ora di essermi perso in un bosco, ritorno al punto di partenza e finalmente imbocco la stradina giusta, all’inizio si costeggia la statale per poi trovare il piacere di attraversare i campi e gli altopiani della Castiglia ascoltando il silenzio che rende il paesaggio ancor più suggestivo.


Si attraversano un paio di paesini con l’immancabile chiesetta, un piccolo negozio di alimentari e quello che più conta la preziosa fontana dove sgorga sempre un’ acqua fresca a dissetare e rigenerare le forze del pellegrino .


Si sale sino ai 1.300 m.dove vi è un monumento che ricorda i caduti della guerra civile spagnola, si cammina per un lungo tratto in altura lungo un sentiero che costeggia i boschi di larici e cespugli di erica quando in lontananza si scorge un campanile, e calcolando le ore di marcia deve essere l’agoniata meta dopo tanto camminare, l’abitato di SAN JUAN DE ORTEGA


Un villaggio con qualche casa, l'antica e preziosa chiesa datata al 1163 ampliata poi nel 1477 da ISABELLA LA CATTOLICA anche lei pellegrina in questo cammino e l’attiguo antico monastero ora adibito ad Albergue che conserva ancora il suo fascino primitivo con le spesse mura di pietra, un grande refettorio in disuso, due camerate con letti a castello e il chiostro che ora a noi pellegrini serve per stendere i panni ad asciugare, non vi è una una cucina e pertanto ci si deve accontentare di qualche panino alla vicina osteria e alla sera il menu del pellegrino un piatto con empanada e verdura.



















28.08.11 SAN JUAN DE ORTEGA - BURGOS km.27.5



Oggi tappa impegnativa , si parte che è ancora buio con Inga che poi come sempre si perde per strada, a confermare una scritta delle tante che si leggono lungo il cammino ( your speed is the right speed ) il tuo passo è il giusto passo.

Ci s' inoltra nei bosco avvolti da una spessa nebbia, fa freddo ma ci si scalda subito a passo veloce sino ad AGES primo villaggio dove una scritta ci ricorda che mancano 518 km a SANTIAGO meglio non pensarci.

Si continua passando per ATAPUERCA dove vi è un importante sito archeologico con tracce di presenza umana di 800.000 anni fa, di qui si sale ai 1.000 m. della SIERRA DI ATAPUERCA da dove si presenta davanti l’immenso altopiano di BURGOS e in lontananza all'orizzonte si scorge appena la città ancora troppo distante, si attraversano ancor piccoli villaggi per poi anche oggi affrontare la pena giornaliera, l’entrata in città camminando sulla strada asfaltata con i piedi che cuociono dentro le scarpe sotto il sole di mezzogiorno e poi il centro cittadino con semafori, incroci e il caos del traffico una vero stress al confronto dei sentieri in mezzo alla natura dove è un piacere camminare.

Finalmente si arriva all’ALBERGUE MUNICIPAL una struttura nuova dietro la cattedrale con 120 posti letto divisi da separé bagni a sufficienza. una grande sala da pranzo peccato non vi sia la cucina.

Da visitare la maestosa CATTEDRALE GOTICA una delle più belle d’Europa, oltre alla città con le sue tranquille piazze o le vie con i bar e le invitanti ( tapas ) stuzzichini da gustare con un buon bicchiere di vino.

Alla sera cena con Inga e Antonio uno spagnolo di Barcellona mettiamo assieme del prosciutto, formaggio, olive, pane, Antonio aveva nello zaino una bottiglia di vino della RIOJA che un contadino gli a regalato lungo il cammino.

Stiamo per finire la cena quando arriva Triune una ragazza Francese di madre Cilena e padre Asiatico, l'ho conosciuta oggi abbiamo camminato un po’ assieme, mi aveva raccontato che non ha molte possibilità economiche e che dorme in tenda con se ha un mandolino e si ferma all'ingresso delle città a suonare per raccogliere un po’ di spiccioli e quando ha le possibilità (5 euro) si ferma negli ostelli almeno per una doccia e dormire in un letto... Oggi è andata bene, la invitiamo al nostro tavolo e tutti a frugare nello zaino ad inventare una cena anche per lei, ci siamo riusciti malgrado sia vegetariana con grande soddisfazione e spirito pellegrino.


















































29.08.11 BURGOS - HONTANAS km.31.5





Oggi si affrontano le grandi ( mesetas ) altopiani, dopo aver lasciato Burgos uscendo dalla città e passando per la periferia sempre noiosa per i vari attraversamenti di strade, oggi anche l’autostrada ad intralciare il cammino per ben due volte si deve passare sotto un sottopassaggio e poi camminare sull’asfalto si raggiunge Rabè ultimo paese con una bella fontana prima di affrontare la prima meseta, una distesa desertica e l’orizzonte si perde all’infinito dove non si ha nessun punto di riferimento per dare al pellegrino la misura della distanza e a rendere ancor più allucinante il percorso il caldo torrido, e la paura di restare senz’acqua per questo la sto centellinando a sorsi, alla fine dell’attraversamento della prima meseta si arriva a ARROYO SAN BOL , ( nome più che appropriato, arroyo significa ruscello ) che consiste di un piccolo rifugio non sempre aperto situato vicino a una sorgente d’acqua attorno alla quale una ricca vegetazione verde da il senso di un’oasi nel deserto.


Dopodiché si affronta la seconda meseta per arrivare a Hontanas e come diceva la guida le illusioni ottiche sono frequenti in questi luoghi e le distanze sono difficili da calcolare, infatti questo che non si può neanche chiamare paesino meglio villaggio ti appare all’improvviso in una piccola vallata, sembra di esserci arrivati invece…Fa parte delle pene quotidiane.


A Hontanas do pace ai miei piedi all’ALBERGUE MUNICIPAL SAN JUAN che una volta era un antico ospedale, 50 pl. Con cucina siamo solamente in 4 pellegrini, si prospetta una grande dormita, all’ora di cena preparo una pasta al pomodoro con Antonio il Catalano che ho conosciuto a Burgos, poi un giro nel villaggio a scambiare qualche parola con i vecchi ancora rimasti tra queste pietre, i giovani se ne sono andati tutti, tutto il paese conta 50 abitanti.